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Experimentation is key to knowledge.
Le Comete per noi significano proprio questo: creare uno spazio libero, dove interrogarci e lavorare sulla qualità dei nostri vini. Perché Comete? Come i corpi celesti, così sono i nostri vini: alcuni ci accompagnano solo per pochi istanti, altri invece per anni. Ciò che invece resta è la curiosità, unita alla voglia di esplorare scenari sempre nuovi. Ogni Cometa è infatti irripetibile e unica. Proprio come le impronte digitali. Ecco il motivo per cui abbiamo scelto di dipingere ogni etichetta a mano: un baffo di colore sulle dita e poi via.
Con questa Cometa cerchiamo di ridare spazio a due vitigni autoctoni che si pensava ormai perduti e dimenticati: Fraueler e Versoaln. Qualche anno fa abbiamo ripiantato questi vitigni nei nostri vigneti. Per Versoaln abbiamo preso i tralci e il DNA dell'antica e probabilmente più grande vite del mondo: la vite a Castel Katzenzunge che si è estesa per oltre 360 anni su una superficie di circa 320 metri quadri. I due vitigni hanno anche dato il nome alla Cometa: Miss si riferisce a Fraueler (che significa nel dialetto altoatesino signorina) e SOA sta per Versoaln.
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Questa Cometa ormai è diventata un vero classico. Anche questa annata è caratterizzata dalla fermentazione su grappolo intero, ma dopo aver lasciato il vino a contatto con le bucce e il grappolo intero per circa un anno, l’abbiamo svinato, imbottigliato e lasciato maturare in bottiglia per più di due anni. Anche l’origine delle uve distingue il BLA XX dalle annate precedenti, che ora provengono dai “Margreider Leiten” (pendi sopra Magrè) e non più dai Piani di Bolzano.
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Questa Cometa è un omaggio a nostro zio Luis von Dellemann, l´enologo di allora, che decenni fa ha fondato le basi per questo vino. Egli attinse ai vigneti del Lehenhof di Terlano, dove l'allora proprietario aveva piantato talee di Sauvignon provenienti dalla Francia negli anni Trenta. Questo vecchio vigneto produceva ogni anno risultati eccellenti e di altissima qualità, per cui Luis von Dellemann decise di tagliare le marze e di innestare questa selezione di Sauvignon sulle vecchissime e bellissime viti di Vernatsch del vigneto di Niclara, coltivate come sempre su pergola. Oggi abbiamo un vigneto di Sauvignon con un materiale di impianto unico, la cui complessità si riflette in questa Cometa.
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Siamo rimasti un po’ sorpresi da questa componente del nostro PORER Pinot Grigio: durante il versamento delle uve abbiamo notato acini di botrite in un bel po' di grappoli. Man mano che il vino maturava, abbiamo imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo sempre meglio. Il nostro approccio è cambiato: dal rifiuto e dall'incertezza all'apprezzamento dell'influenza di muffa nobile sul Pinot Grigio. La maggior parte di questa componente è entrata a far parte del 2020 PORER Pinot Grigio, ma ne abbiamo lasciata una porzione da parte e creato questa Cometa.
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Già 40 anni fa, Rainer Zierock e Alois Lageder si erano dedicati alle sfide dei cambiamenti climatici. Sapendo che in futuro il clima potrebbe diventare troppo caldo per molte varietà di uva in Alto Adige, hanno condotto delle prove sul campo con varietà di uva provenienti da regioni meridionali. Coltivate in Alto Adige, queste varietà presentano di solito un'acidità più elevata e un contenuto zuccherino moderato. Caratteristiche che in futuro permetteranno di promuovere la freschezza e la vivacità dei vini.
Per il TIK TIK abbiamo assemblato le due annate 2021 e 2022, due anni opposti dal punto di vista climatico: il 2021 è stata un'annata fresca con una maturazione tardiva e un basso valore di pH, mentre il 2022 è stata un'annata molto calda con una bassa acidità. Un'interazione affascinante.
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In passato, la particolarità del Vernatsch (Schiava) si trovava nel vigneto stesso. In questi vecchi vigneti crescevano diverse varietà di uva, come Tschaggelevernatsch, Edelvernatsch, Grauvernatsch, Mittervernatsch e Großvernatsch. Nella maggior parte dei casi, sono ancora stati integrati da altri vitigni come Edelschwarze, Geschlafene, Lagrein e Teroldego. Questo uvaggio storico (in tedesco “Gemischter Satz”) crea e sottolinea l'unicità di ogni singolo vigneto. Grazie a questa spettacolare eterogeneità alcune di queste varietà sono perfettamente mature al momento della vendemmia, mentre altre possono essere già surmature e altre ancora immature. Ci sono quindi uve che aumentano il contenuto di zucchero, mentre altre aggiungono tensione al vino grazie alla loro acidità.
La cometa MAX · XIX è nata da uno di questi vecchi tesori assolutamente rari in Alto Adige. Per quanto abbiamo potuto scoprire, si dice che il vigneto sia stato piantato intorno al 1900 a seguito dell'epidemia di fillossera e poi integrato nel corso dei decenni. Le viti più vecchie del vigneto quindi hanno molto probabilmente 120 anni. È impressionante vedere come avvolgono le loro lunghe braccia intorno alla struttura della pergola. Questa Schiava di alta qualità e complessità è stata creata con le uve di questo vigneto. Il nome MAX è un omaggio alla persona che ha amato e curato il vigneto per tutta la vita: Max Giovanett, uno dei nostri partner viticoltori dalla metà del XX secolo fino alla fine della sua vita. Sua figlia Erika ci ha affidato il vigneto per coltivarlo e mantenerlo per il futuro.
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Il nostro MUS è ormai un classico delle Comete, diventando così parte integrante della linea. Un vino Pét-Nat (Pétillant Naturel). Di cosa si tratta esattamente? Della forma originaria dello spumante: il mosto viene imbottigliato durante la fermentazione, rendendo così ogni bottiglia unica. Il MUS · XXIII è composto da Moscato Giallo (55%), Tannat (25%) e Souvignier Gris (20%).